Il metodo DOMAN

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Il metodo che segue Davide è stato pensato da Glenn Doman e da lui stesso elaborato e tradotto in pratica, con l’aiuto di numerosi collaboratori. Il principio fondamentale si rifà alla teoria filogenetica: funzione determina struttura. Cioè quando le necessità di vita lo richiedono, l’uomo o l’animale per sopravvivere in un determinato ambiente, devono sviluppare nuove funzioni; ad esse seguirà la formazione della corrispondente struttura cerebrale, che poi si fisserà e verrà trasmessa geneticamente. Tradotto in termini pratici e nel caso di bambini cerebrolesi, ciò significa che le cellule cerebrali, ormai morte, non possono più tornare a svolgere la loro funzione, ma attraverso una stimolazione frequente, intensa e duratura, è possibile fare in modo che altre cellule cerebrali sane svolgano la funzione di quelle morte. Ecco perché, ad esempio, facendo ripetere a Davide per migliaia di volte lo schema dello striscio in modo passivo, cioè con cinque persone che gli muovono alternativamente la testa, le gambe e le braccia, queste informazioni di come ci si deve muovere per spostarsi sul pavimento, vengono assorbite dal suo cervello che poi le dovrebbe concretizzare autonomamente. Lo stesso discorso vale anche per la macchina della respirazione. Come già detto, Davide ha sempre avuto una respirazione irregolare e superficiale (ora molto migliorata) a causa della lesione cerebrale. La macchina, facendolo respirare regolarmente, informa il suo cervello di come é una buona respirazione, cosicché Davide, anche fuori dalla macchina, possa imparare a respirare nello stesso modo. I programmi di Davide sono perciò vere e proprie operazioni sul cervello: di qui la necessità che gli esercizi vengano eseguiti in modo perfetto, perché altrimenti il cervello riceverà informazioni sbagliate.

Sul piano della mobilità il metodo Doman per i bambini lesi, tende a far ripercorre ad essi gli stessi stadi di sviluppo del bambino normale: ossia striscio, carponi, cammino e queste tappe vanno raggiunte attraverso stimolazioni-informazioni prestabilite.
Altri programmi prevedono stimolazioni sensoriali: visive, uditive, tattili per i bambini che ne hanno bisogno, sempre per aiutarli a tornare alla normalità. Davide ha raggiunto il massimo grado della capacità visiva (lettura) ed uditiva. I suoi problemi sono rimasti essenzialmente legati alla mobilità e alla respirazione. Se non riesce ad articolare le parole, perché egli in realtà parla molto, è per difficoltà di coordinazione e respirazione. In tutti questi anni Davide ha fatto tanti programmi: il pattern sul tavolo per insegnargli a strisciare, il pattern aereo per insegnarli ad andare carponi, la maschera per migliorare la profondità respiratoria ed ossigenargli meglio il cervello, il programma di crescita vestibolare per migliorare l’equilibrio, la scala verticale per migliorare la prensione e sperimentare la posizione eretta, l’attrezzo antigravità, la respirazione manuale, la respirazione con due diversi tipi di macchina, lo scatolone verticale, la posizione pre-creeping e poi tanto e tanto striscio su vari tipi di pavimento dove è arrivato a percorrere in un giorno 300 metri.
Poi tantissimi programmi di intelligenza: Davide ha imparato a leggere ad un anno e mezzo, ha ricevuto migliaia di informazioni su tutto ciò che è possibile attraverso immagini, libri, cartelli, cassette registrate, diapo, film. A casa abbiamo migliaia e migliaia di cartelli opera affettuosa e certosina dei vari scrittori e ricercatori che ci hanno aiutato: un lavoro di anni, di moltissime persone (ricordiamo fra tutte la Signora MASCHIO), che hanno contribuito enormemente alla crescita dell’intelligenza di Davide. Ora Davide non ha problemi intellettivi, al contrario è un ragazzo molto intelligente ed intuitivo e questo grazie anche a tutto il lavoro svolto così brillantemente in équipe, con amore e dedizione infinita. Nel giugno ’91 ha conseguito il diploma di terza media presso la scuola di Castion, riportando il giudizio di “ottimo”. Attualmente Davide non segue un programma rigidamente strutturato, ma coltiva ed approfondisce i suoi interessi culturali.
Sicuramente ci aspettano ancora anni di lavoro ed i risultati non sono certi. Lo staff americano ci ha sempre detto che non fa profezie e non da certezze assolute sui risultati, perché in qualsiasi situazione intervengono molteplici ed imprevisti fattori. Ma niente esclude che Davide possa ancora notevolmente migliorare; le risposte a certi stimoli spesso vengono anche in ritardo, ma arrivano. Finora siamo soddisfatti di quanto ottenuto: Davide ha superato molti problemi, è un ragazzo partecipe dell’ambiente, non un vegetale chiuso nel suo mondo come ci era stato profetizzato. Dialoga con gli altri e tenta di farsi capire, fa le sue richieste, ma il suo cruccio più grande è proprio quello di non essere sempre capito. Ma è anche testardo ed a volte ripete le sue richieste o i suoi ordini moltissime volte, senza scoraggiamenti, fino ad ottenere quando desidera. Abbiamo incontrato in tutti questi anni numerose difficoltà, abbiamo vissuto momenti di ansia, di angoscia quasi sempre in relazione alle malattie di Davide. Ma siamo stati anche sereni, perché contenti di avere il nostro ragazzo dal quale abbiamo avuto tante gioie e soddisfazioni, e perché convinti di essere sulla strada giusta per aiutarlo. Del resto la serenità può benissimo convivere con il dolore. E la stanchezza per un lavoro così duro non ci ha mai spaventato, perché sapevamo che anche Davide, che faticava il doppio di noi, condivideva queste scelte autonome e ripetute.