FESTA DI DAVIDE 9 FEBBRAIO 2008
Quest’anno la “festa di Davide” ha per cornice non il carnevale, ma il severo tempo di Quaresima. (compleanno 12.2.1976).
Quindi, caro Davide, il tuo compito di condottiero si fa più esigente, essenziale, anche severo.
Noi ti seguiremo.
Hai sentito la pagina di Genesi raccontare due verità, che fanno parte della nostra natura e della nostra storia: la creazione dell’uomo, corpo e spirito; l’esame di maturità cui furono sottoposti i nostri progenitori e la loro sconfitta avendo scelto non la gratitudine e l’obbedienza d’amore per il dono della vita, ma la sfida al loro Signore, sulla strada dell’orgoglio. Hai sentito anche il fuggi fuggi dopo la colpa e non il coraggio della verità, che poteva riportare nel Paradiso Terreste i nostri progenitori. Divennero esperti nell’accusarsi a vicenda.
La superbia promette, ma non paga, anzi sempre delude e divide.
Ma hai anche sentito che, se il vecchio Adamo ci ha spogliati, il nuovo Adamo, (che tu ben conosci fin dal grembo materno e che ti ha riempito del suo spirito, che sempre ti ha fatto da guida e che tu doni a noi), il nuovo Adamo, Gesù Cristo, ci ha rivestiti della primitiva dignità. Egli ha indossato i nostri stracci e, in cambio, ci ha avvolti con l’abito nuziale, chiamandoci “Sua sposa”. Il vangelo delle tentazioni realisticamente ricorda a te e a noi che la voglia di ribellarsi a Dio, per sostituirlo con false divinità, è sempre all’opera.
Ognuno esperimenta la tentazione. Anche tu l’avrai certamente conosciuta e chi sa quante volte e su che cosa.
Ma qui è il bello, che stupisce noi e premia te. Tu, con Cristo, hai percorso la strada dolorosa, fino alla vetta del Calvario, immolandoti come Lui e hai vinto la tentazione di farti “dio”. Hai accettato con grande dignità di rinunciare a gareggiare per il divismo fisico in favore della libertà dello spirito ed hai vinto.Hai raggiunto, così, quella bellezza vera che, recentemente, anche le monache, esperte in contemplazione, hanno veduto e immortalato con un gioioso e lirico salmo di lode.
E’ qui dove ti troviamo maestro e guida.
I veri disabili spesso siamo noi. Noi, che godiamo della libertà del corpo, non di rado siamo preda delle disabilità caratteriali, psicologiche,, umorali, culturali, ideologiche, comportamentali. Noi, che godiamo la docile obbedienza delle nostre membra corporali, fino a che punto ne siamo riconoscenti e ci rendiamo disponibili verso i bisogni altrui? Quante persone, ricche di salute, sono prigioniere dei loro egoismi? Tu, la tua casa, la tua famiglia, la tua comunità da anni siete diventati la “Scuola della liberazione” dagli handicap dei nostri “Io”.
I veri mali non sono le menomazioni fisiche. I veri mali sono l’egoismo e tutti i suoi innumerevoli figli che, nati inquinati, crescono per inquinare.
Chi ci libererà da questi mali?
Persone come Te, caro Davide. Comunità come la tua.
Esperienze come la nostra, quando, nel dare uno si riceve dieci. Sequela come quella suggerita da Gesù che ci invita a seguirlo sulla strada dell’amore, fino a dare la vita per amore. Chi serve il fratello per amore, sarà servito dall’Amore in persona.
Buon compleanno, Davide carissimo
Don Rinaldo Sommacal Parroco Duomo-Loreto