FESTA DI DAVIDE 14 FEBBRAIO 2004
Caro Davide, la tua festa quest’anno coincide con la festa di San Valentino, il patrono degli innamorati e la festa dei Santi Cirillo e Metodio, patroni d’Europa.Che tu ti sia innamorato di tutti noi non c’è dubbio. Che tu, in cuor tuo, abbia una qualche simpatia particolare, da buon maschietto, è altrettanto possibile, ma questo segreto ti appartiene e non vogliamo rincorrerlo, per futile curiosità.
Manda a tutti gli innamorati i tuoi auguri. Noi ci uniamo al tuo forte augurio.
Ma anche i Santi Cirillo e Metodio, che nel secolo IX convertirono al Cristianesimo gran parte dell’Europa Centrale ed Orientale, hanno qualcosa da dirti, circa la natura del Cristianesimo, entro il quale anche tu sei nato, cresciuto ed educato.Sai, Davide, che tu puoi considerarti un missionario?
La tua vita è stata per tutti noi una grande e incessante predicazione.Ma non solo.
Tu hai avuto e possiedi poteri di taumaturgo.
Tra i doni evangelici che ti riconosco, tu possiedi il dono delle “Lingue nuove”. In questi anni, a modo tuo, mentre ci ascoltavi in silenzio, tu ci parlavi in continuazione. Ognuno di noi ti ha sentito e ha scoperto un linguaggio nuovo.
Ad ognuno di noi tu hai consegnato un messaggio. Se svelati, ci sorprenderemmo per la loro varietà.Alla fine, scopriremmo che sono le diverse lingue della carità. E’ come se tu avessi messo in cuor nostro una pietruzza dell’amore vero. Se unite, sotto la guida dello stesso Spirito Santo che te le ha suggerite, andrebbero a costruire quel meraviglioso mosaico della carità che porta la tua firma. Pensando a te e alla esperienza che ci hai donato in questi anni, ho capito molto meglio anche quello che il nostro pastore, il Vescovo Vincenzo, ci sta chiedendo, nel cammino del Sinodo che la nostra comunità cristiana di Belluno-Feltre sta compiendo.
Tu Davide, ci hai chiesto un aiuto. Ma noi, aiutandoti, abbiamo imparato il valore straordinario dei tre verbi che il Vescovo Vincenzo ci ha consegnato, come verbi-guida del cammino sinodale.
Tu Davide ci hai insegnato ad ascoltare, ascoltarti, ad ascoltarci, ad essere ascoltati. Grande cosa l’ascolto, capace di cambiare in meglio tutte le carte in tavola. Ma chi ascolta, fa una cura agli occhi. Chi ascolta, vede. Chi vede, ritorna ad ascoltare con più profitto.
La vista migliora e non si cade nei difetti dei miopi che vedono solo se stessi e dei presbiti che vedono solo i difetti degli altri. A forza di ascoltare e di vedere, quello che sembrava uniforme risulta complesso ed interessante, così da richiedere un delicato ed incessante lavoro di discernimento, scevro dal pettegolezzo.
Alla fine saremo condotti a fare scelte che non penalizzino la varietà dei doni. Tutti i doni, però, dovranno convertirsi all’unità, per evitare la pseudo-civiltà di Babele e giungere a costruire il corpo mistico di Cristo, cioè la nostra chiesa locale.
Grazie Davide per essere tra noi il messaggero di lieti annunci.
Attraverso lo stesso filo sul quale noi ti diamo qualcosa, tu ci trasmetti un fremito che annuncia “Salvezza”.
Don Rinaldo Sommacal Parroco Duomo-Loreto