Programmi svolti da Davide (2 Parte)

PROGRAMMA DI MOBILITA’ DEL RIFLESSO MIDOLLARE : Questo programma ha come obiettivo di sviluppare fisicamente le aree vestibolari del cervello, responsabili dell’equilibrio. Migliora quindi la capacità di strisciare, di carponare, di camminare e di correre. In questo ambiente si impara a cadere, a rotolarsi, ma, ancora più importante, a capire cosa si sente, cosa si prova quando ci si muove in modo il più possibile autonomo . Fare ciò è un requisito assoluto da imparare come preludio allo striscio. In questo attrezzo la corteccia è completamente fuori gioco: il midollo ha il controllo totale ed ha la funzione di salvare a Davide la vita ogni volta che cade.

PROGRAMMA DI GINNASTICA : Lo scopo del programma di ginnastica è di migliorare l’area vestibolare e le aree integrative del cervello e quindi la capacità e l’abilità dello striscio e il rapporto con lo spazio. Fondamentale è il raggiungimento dell’autonomia nell’esecuzione di alcuni esercizi; tra questi ricordiamo: le flessioni, le capriole in avanti, le capriole indietro, la candela, i rotoloni, la posizione ad angelo, la posizione a V.

PROGRAMMA DI VISIONE DELLE VIDEO CASSETTE : Scopo: migliorare la qualità della vita, interferendo con tutti le altre attività. Spesso usato in modo ricattatorio dal diretto interessato per contrattare l’esecuzione degli altri programmi. In pratica una spada di Damocle sulla testa di tutti.

PROGRAMMA FISIOLOGICO : Davide segue una dieta opportunamente studiata che prevede l’eliminazione di zucchero e sale aggiunti, un quantitativo di proteine stabilito, controllo dei liquidi, supplementi vitaminici. Il tutto non perché abbia problemi particolari, ma semplicemente perché la sua salute sia al meglio e l’alimentazione sia adeguata a sopportare la fatica del programma. Sono previste eccezioni, fatte ben volentieri, ma ad insaputa dello staff.

PROGRAMMA DI INTELLIGENZA : Davide ha conseguito nel 1991 il diploma di III° media come privatista presso la Scuola Media Statale di Castion-Belluno. Il giudizio finale è stato “OTTIMO”. Da allora non ha più seguito un programma scolastico rigidamente strutturato, ma ha approfondito alcuni argomenti seguendo l’inclinazione e i gusti personali.

PROGRAMMA DEL LINGUAGGIO : Il problema che forse Davide avverte di più come limite è il problema del linguaggio, alla cui chiarezza contribuiscono una buona coordinazione e una buona respirazione, che sono proprio i problemi di Davide. Bisogna tener presente, però, che tutti i suoni sono linguaggio e che ogni suono che Davide emette è linguaggio, anzi linguaggio articolato. Da parte di chi ascolta è importante migliorare la capacità di ascolto e di comprensione per incontrarsi in un punto intermedio. Occorre perciò seguire alcune regole precise :
Rivolgersi a Davide con un tono ed un linguaggio adeguati alla sua età ed alla sua intelligenza. In generale di fronte a ragazzi cerebrolesi o con altro tipo di patologie, bisogna sempre rivolgersi a loro scommettendo sulla loro intelligenza e capacità di comprensione: è sempre bene non sottovalutarli.
2) Ascoltare Davide e far sapere che lo si sta ascoltando, anzi incoraggiarlo in questo senso.
3) Rispondere a qualunque suono, anche se non lo si capisce. Bisogna dare tempo per la risposta, anche molto tempo. Il ritardo non è nella comprensione, ma nella difficoltà della risposta motoria.
4) Fare domande semplici che abbiano possibilmente una sola risposta.
5) Attribuire un significato al suono.
6) Non ignorare i discorsi e le parole di Davide parlandogli sopra e non lasciare che altri lo facciano.
7) Non chiedere di ripetere: farlo solo nel caso in cui non si sia realmente sentito.
8) Non mettere Davide al centro dell’attenzione, perché quando si è sollecitati a parlare si incontrano più difficoltà.
9) Non correggere mai, perché quando una persona è in difficoltà sa già che sbaglia.

COMUNICAZIONE FACILITATA : è una tecnica utile, ma non cura il problema del linguaggio. Le persone che insegnano la comunicazione facilitata credono nell’intelligenza del bambino e nella sua voglia di comunicare. Non è un sostituto del linguaggio, anzi il programma del linguaggio deve sempre continuare e non è un obiettivo di per sé, ma serve nel processo della comunicazione. La comunicazione facilitata è un metodo, una tecnica con la quale si da un sostegno fisico e psicologico al ragazzo tenendogli per esempio un braccio o toccandolo su una spalla, senza sostituirsi a lui. La tentazione in questo senso spesso è forte e l’equilibrio difficile. Bisogna creare un collegamento tra il ragazzo e la persona che gli sta vicino, una persona nella quale ha fiducia totale (la madre o il padre). Bisogna spiegare al ragazzo come e perché si farà la comunicazione facilitata e trattarlo come se fosse completamente competente, parlare nel modo più normale possibile ed ispirare fiducia. Le domande vanno strutturate in modo graduale ed occorre aspettare la risposta anche a lungo. Non saltare da un argomento all’altro e non chiedere due volte la stessa cosa. Qualche volta può capitare che il ragazzo si blocchi o indichi sempre la stessa lettera. L’ortografia non è importante, l’importante è la comunicazione. La sessione di comunicazione facilitata deve finire sempre con la domanda: “ hai ancora qualcosa da dirmi?” E’ importante che ci sia sempre successo e a questa attività va riservato un posto appartato, dove nessuno faccia commenti, che il ragazzo sia in una posizione comoda, anche sdraiato o a pancia in giù. Il sostegno fisico e psicologico vanno eliminati molto gradatamente e solo se è il caso. Bisogna sempre stare a disposizione del ragazzo perché magari ha qualcosa da dire. E’ importante capire se vuol far sapere agli altri ciò che dice o no. (videoregistrare le sessioni)

PROGRAMMA A-GRAVITAZIONALE : Per programma a-gravitazionale si intende un programma svolto in assenza di gravità. La gravità sappiamo che è uno dei più gravi problemi per un ragazzo leso al mesencefalo, perché non avendo la forza di opporsi ad essa è schiacciato sul pavimento 24 ore al giorno. Il programma a-gravitazionale gli consente di muoversi in varie posizioni, ma in assenza di gravità. E’ un programma che da indipendenza ed è uno dei programmi più importanti elaborati da Doman negli ultimi anni. Più che un programma è un nuovo modo di pensare, una comprensione nuova per i ragazzi cerebrolesi. Se un ragazzo sta tanti anni sul pavimento senza riuscire a strisciare in modo veloce o coordinato, probabilmente gli è mancato qualcosa e questo qualcosa potrebbe essere legato al problema della gravità. Il ragazzo in programma a-gravitazionale deve riuscire a superare questa difficoltà. E’ il giorno dell’indipendenza come per gli Stati Uniti. Come altri programmi è un programma sensoriale, perché la sensazione deve precedere la mobilità. Il cervello deve sapere come ci si sente a muoversi in un certo modo. In assenza di informazione sensoriale non ci può essere funzione umana in nessun modo. Il programma a-gravitazionale ha come obiettivo di consentire a Davide di muoversi con maggiore libertà, di controllare più facilmente il suo corpo. Un’esperienza quindi che contribuisce a migliorare fisicamente e neurologicamente Davide. L’aumentata capacità di movimento inoltre consente una respirazione più efficace.

N O T A:
Nel corso degli anni Davide ha svolto numerosi altri programmi, che non descriviamo perché magari durati poco o risalenti ad anni molto lontani. Tutti comunque hanno contribuito a migliorare le condizioni di Davide, a rendergli più familiare il suo corpo, ad avere più confidenza con esso, in parte ad appropriarsene. Fisicamente e neurologicamente parlando.

1)